Finalità e contesto: Il PNRR
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (noto anche come “PNRR”) è lo strumento che dovrà dare attuazione, in Italia, al programma Next Generation EU. Lo sforzo di rilancio dell’Italia delineato dal Piano si sviluppa intorno a tre assi strategici condivisi a livello europeo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale.
Il Piano si articola in sedici “Componenti” raggruppate in sei “Missioni”: “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura”, “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, “Infrastrutture per una mobilità sostenibile”, “Istruzione e ricerca”, “Inclusione e coesione”, “Salute”.
Grande attenzione, in generale, viene riservata alla digitalizzazione della pubblica amministrazione.
Gli avvisi destinati ai comuni
Il 4 aprile, sulla piattaforma “PA digitale 2026”, sono stati pubblicati i primi tre avvisi previsti dal PNRR destinati ai comuni per rafforzare la diffusione:
– dell’identità digitale SPID/CIE;
– del sistema di pagamento pagoPA;
– dell’app IO.
Successivamente, poi, tra il 19 e 26 aprile, sono stati pubblicati due ulteriori avvisi, destinati ai medesimi enti, con l’intento di:
– rafforzare le attività di migrazione al cloud e
– il miglioramento della user experience del cittadino nei servizi pubblici.
L’investimento, finalizzato dunque alla diffusione di strumenti già consolidati, è, nel complesso, di 1290 milioni di euro.
In particolare, 100 milioni per favorire la diffusione dell’identità digitale, 200 milioni per rafforzare il sistema di pagamento pagoPA, 90 milioni per l’attivazione di nuovi servizi sull’app IO, 500 milioni per l’implementazione di un piano di migrazione al cloud delle basi dati e 400 milioni per realizzare esperienze digitali semplici e accessibili per i cittadini.
Si tratta delle misure previste dalla Missione 1 Componente 1 del PNRR (Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA), investimento 1.4.3 (pagoPA e app IO) 1.4.4 (identità digitale), 1.2 (Abilitazione e facilitazione migrazione al Cloud) e 1.4.1. (Esperienza del cittadino nei servizi pubblici).
Il 40% delle risorse è destinato ai Comuni del Sud (Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia), nel rispetto della priorità trasversale del PNRR relativa al superamento dei divari territoriali.
L’Avviso Misura 1.4.4 “Estensione dell’utilizzo delle piattaforme nazionali di identità digitale – SPID CIE”1 ha per oggetto la piena adozione delle piattaforme di identità digitale attraverso il raggiungimento dei seguenti obiettivi:
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Adesione alla piattaforma di identità digitale SPID;
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Adesione alla piattaforma di identità digitale CIE;
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Erogazione di un piano formativo su disposizioni normative, linee guida e best practies in caso di integrazione a SPID e CIE con protocollo SAML2.
È inoltre raccomandata l’integrazione al nodo italiano eIDAS.
L’importo riconoscibile alle pubbliche amministrazioni per l’implementazione del pacchetto per l’Identità Digitale è di 14.000,00 euro.
L’Avviso Misura 1.4.3 “Adozione piattaforma pagoPA”2 ha ad oggetto la migrazione e attivazione dei servizi di incasso sulla Piattaforma pagoPA, seguendo una logica di “pacchetti” che identificano il numero minimo di servizi da integrare a fronte di una singola adesione all’Avviso con il fine di agevolare l’integrazione cd. “full” per ciascun Soggetto Attuatore.
In particolare, è previsto un pacchetto minimo di servizi di incasso da migrare sulla piattaforma, in base alla dimensione del comune – minimo 3 servizi per i comuni sotto i 20mila abitanti; minimo 5 servizi per i comuni oltre 20mila abitanti – fino alla migrazione di tutti i servizi. Il listino voucher è diviso in cinque fasce: per ogni singolo servizio 607 euro ai comuni fino a 5mila abitanti, 857 euro fino a 20mila abitanti, 1.821 fino a 100mila, 2.747 euro fino a 250mila e 7.967 oltre 250mila.
L’Avviso Misura 1.4.3 “Adozione app IO”3 ha come obiettivo la migrazione e l’attivazione dei servizi digitali dell’ente sull’APP IO nel rispetto dei “pacchetti minimi” con limite massimo di 50 servizi finanziabili. In questo caso i voucher, sempre per singolo servizio attivato, vanno da 243 euro per i comuni fino a 5.000 abitanti a 3.187 euro per le amministrazioni con più di 250mila abitanti.
L’Avviso Investimento 1.2 “Abilitazione al cloud per le PA Locali”4 ha ad oggetto l’implementazione di un piano di migrazione al cloud delle basi dati e delle applicazioni e servizi dell’amministrazione. In particolare, il comune potrà effettuare tali attività, avvalendosi di due modelli di migrazione:
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Trasferimento in sicurezza dell’infrastruttura IT;
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Aggiornamento in sicurezza di applicazioni in cloud.
La prima modalità consente la migrazione al Cloud dell’infrastruttura in uso, replicando il servizio esistente, senza la necessità di reingegnerizzare le applicazioni (c.d. strategia “Lift&Shit” o “Rehost”), con minore aggravio per l’amministrazione.
La scelta del modello di migrazione determina, inoltre, l’entità dell’importo finanziabile.
Ferma l’aderenza al criterio dei pacchetti minimi per ciascuna delle 7 fasce individuate (vanno da un minimo di 7 servizi ad un massimo di 9 – anche con modalità differenti – per comuni fino a 2.500 abitanti, fino un minimo di 17 ad un massimo di 21 per comuni con più di 250.000), anche l’importo dei voucher è definito in funzione della classe di popolazione residente nel comune istante. In particolare, l’importo dei voucher, in questo caso, per ogni singolo servizio migrato con modello sub a) va da 1.528 euro (per comuni con meno di 2.500 abitanti) a 46.634 euro (per comuni con più di 250.000 abitanti) e con il modello sub b) da 4.603 euro (per comuni con meno di 2.500 abitanti) a 75.816 euro (per comuni con più di 250.000 abitanti).
L’importo totale sarà definitivamente calcolato sulla base della sommatoria dei servizi che saranno migrati. Inoltre, insieme al totale disponibile per i servizi, all’Ente sarà aggiunto al calcolo 1 anno di canone di servizio cloud per un importo massimo erogabile determinato, altresì, secondo le fasce demografiche definite.
L’Avviso Misura 1.4.1 “Esperienza del Cittadino nei servizi pubblici”5ha ad oggetto la realizzazione di interventi di miglioramento dei siti web delle PA e dei servizi digitali per il cittadino, secondo modelli e sistemi progettuali con interfacce coerenti, fruibili e accessibili. Il modello di riferimento, messo a disposizione all’indirizzo https://designers.italia.it/modello/comuni/ comprende due strumenti fondamentali: l’architettura dell’informazione del sito comunale e i template html del sito comunale.
L’avviso consente diverse modalità di adesione:
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Pacchetto cittadino informato: Il soggetto attuatore dovrà obbligatoriamente implementare il modello citato per il sito web. Per il riconoscimento dell’obiettivo conseguito, l’Ente dovrà, infatti, provvedere a rendere disponibile il proprio sito comunale e attenersi ai criteri di conformità descritti.
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Pacchetto cittadino attivo: Definisce la possibilità di selezionare, a seconda della dimensione del comune, un numero massimo di servizi da implementare, selezionabili dalla lista di servizi digitali per il cittadino. In questo caso, l’Ente dovrà provvedere al ridisegno dei servizi scelti, utilizzando le tipologie di flussi di interfaccia rappresentanti le principali interazioni del cittadino con il comune (Vantaggi economici, iscrizione graduatoria, permessi e autorizzazioni, pagamenti dovuti, servizi a pagamento) o comunque garantire i criteri di conformità descritti dall’avviso.
L’importo finanziabile è determinato secondo le tipiche fasce demografiche, per un totale tra 28.902 euro (per i comuni fino a 5mila abitanti) e 500.243 euro (per i comuni con più di 400mila abitanti), in caso di rifacimento del sito web (sub a) e tra 12.755 euro (per i comuni fino a 5mila abitanti) e 77.684 euro (per i comuni con più di 400mila abitanti) in caso di singoli servizi implementati (sub b).
La presentazione della domanda
La candidatura può essere presentata esclusivamente in modalità telematica su PA digitale 2026, previa registrazione alla piattaforma.
Solo una volta registrati, sarà possibile aderire agli avvisi, sempre tramite la piattaforma, accedendo all’area riservata e previa autenticazione tramite identità digitale. L’accesso tramite identità digitale (SPID, CIE) è obbligatorio sia per il rappresentante legale dell’amministrazione che per eventuali altri utenti della piattaforma relativi all’amministrazione di riferimento. Alla fine della procedura di candidatura il sistema permette di creare la domanda di partecipazione, che deve essere firmata digitalmente dal legale rappresentante della PA e ricaricata in piattaforma. Alla PEC scelta in fase di primo accesso, l’ente riceverà una ricevuta di trasmissione.
Non è necessario presentare progetti e sono, inoltre, finanziabili anche attività già poste in essere, purché siano state avviate a decorrere dal 01 aprile 2021 (dal 01 febbraio 2020 per gli Avvisi PagoPa, Cloud, ed Esperienza del Cittadino) e finanziate con risorse proprie. Una tale previsione è conforme all’obbligo di assenza del c.d. doppio finanziamento ai sensi dell’art. 9 del regolamento (UE) 2021/241.
Salvo per l’avviso 1.2, per il quale è previsto come termine di scadenza il 22 luglio 2022, c’è tempo fino al 2 settembre 2022 per candidare la propria amministrazione.
Dalla pubblicazione dell’avviso in poi sono previste delle finestre temporali di 30 giorni al termine delle quali il Dipartimento provvederà a finanziare le istanze pervenute nel periodo di riferimento.
I primi esiti saranno pubblicati dal 3 maggio 2022 (18 maggio per l’avviso 1.2).
L’erogazione dei fondi
L’erogazione dei fondi avverrà per ordine di prenotazione con la modalità voucher, come previsto per le misure che prevedono l’adozione di soluzioni standard.
Ad ogni ente aderente, dunque, verrà assegnato un voucher economico predefinito, il cui ammontare sarà determinato sulla base di due variabili: la dimensione dell’ente e le scelte fatte in fase di candidatura (per esempio, il numero di servizi da attivare su app IO o da migrare su pagoPA).
L’erogazione delle risorse sarà poi legata al raggiungimento di determinati obiettivi.
Come anticipato, non occorre presentare progetti in fase di candidatura. Sarà sufficiente, infatti, a conclusione dell’iter descritto, presentare al Dipartimento la domanda di erogazione in forma semplificata, a partire dal 15 ottobre 2022.
Il processo di rendicontazione, poi, sarà quindi alleggerito, non sarà necessario rendicontare le singole spese effettuate per ottenere i fondi.
Francesca Ricciulli e Antonello Palasciano
1 Avviso consultabile all’indirizzo: https://areariservata.padigitale2026.gov.it/Pa_digitale2026_dettagli_avviso?id=a017Q00000Z9i2jQAB
2 Avviso consultabile all’indirizzo: https://areariservata.padigitale2026.gov.it/Pa_digitale2026_dettagli_avviso?id=a017Q00000Z9vFUQAZ
3Avviso consultabile all’indirizzo: https://areariservata.padigitale2026.gov.it/Pa_digitale2026_dettagli_avviso?id=a017Q00000Z9vELQAZ
4Avviso consultabile all’indirizzo: https://areariservata.padigitale2026.gov.it/Pa_digitale2026_dettagli_avviso?id=a017Q00000c8mFyQAI
5Avviso consultabile all’indirizzo: https://areariservata.padigitale2026.gov.it/Pa_digitale2026_dettagli_avviso?id=a017Q00000dk829QAA