La disinformazione è uno dei fenomeni più pervasivi e in costante diffusione sul web e può produrre gravi conseguenze dal punto di vista culturale e sociale. È chiaro, dunque, come il fenomeno delle fake news costituisca ormai un nemico da sconfiggere, o almeno da marginalizzare.
La questione ha avuto un’importanza ancora maggiore nel periodo pandemico in cui si è registrata una vera e propria esplosione di notizie false, rendendo la lotta alla disinformazione un’assoluta priorità.
Facebook è stato diverse volte protagonista di accuse e polemiche in merito alla diffusione di notizie fuorvianti. La piattaforma, infatti, rappresentando un “luogo” nel quale si formano e si rafforzano le opinioni di milioni di utenti, è divenuta ormai sede virtuale del dibattito pubblico.
Facebook ha recentemente introdotto nuove misure per contrastare il crescente e invasivo problema delle fake news, sanzionando direttamente gli utenti che diffondono notizie false e sfruttano la piattaforma per creare disinformazione.
L’iniziativa in particolare s’inserisce nell’ampio programma di fact-checking lanciato da facebook nel 2016, il quale prevede una serie di passaggi finalizzati all’identificazione di potenziali contenuti di disinformazione, neutralizzandoli e sanzionando gli utenti che condividono notizie false. La lotta di Facebook e Instagram alle fake news è attuata grazie alla predisposizione di organizzazioni di Fact-Checking, indipendenti e certificate dall’ente International Fact-Checking Network, volte a identificare, controllare e intraprendere provvedimenti in relazione ai contenuti che favoriscono la disinformazione in rete.
Fino a poco tempo fa la politica di contrasto alle fake news lanciata dal social network consisteva nella semplice individuazione del contenuto, nella sua rimozione o segnalazione come di dubbia attendibilità, invitando gli utenti a prestare attenzione soprattutto alla relativa condivisione.
Con la recente decisione, Facebook s’impegna non più alla semplice sanzione del contenuto ritenuto non veritiero quanto all’adozione dei provvedimenti nei confronti dei soggetti responsabili della condivisione.
Secondo quanto previsto nel piano di contrasto, l’intero profilo dell’utente o pagina in questione verranno “bollate” individuando il soggetto in questione come particolarmente incline alla diffusione di informazioni inattendibili.
In particolare, visitando la pagina che ha ripetutamente condiviso questo tipo di contenuto apparirà un pop-up che indicherà il comportamento reiterato tenuto dall’utente; il provvedimento adottato contro i relativi responsabili si tradurrà in una riduzione della visibilità dei contenuti condivisi e un’eventuale sospensione della pagina o dell’account coinvolti.
La decisione di Facebook si mostra in linea con la politica adottata dall’Unione Europea, che già da qualche anno incentiva le piattaforme a collaborare efficacemente per contrastare il fenomeno della diffusione di notizie prive di fondamento.
Josep Borrel, capo della politica estera dell’Unione Europea, e Vera Jouovà, vice presidente per le politiche sui valori e la trasparenza, hanno invitato le grandi aziende che gestiscono i servizi online a produrre una relazione mensile sulle fake news.
L’obiettivo è quello di dare evidenza della lotta alla disinformazione intrapresa dagli attori del mercato dell’informazione digitale nonché rendere pubblica l’entità di un fenomeno in continua crescita.