Videosorveglianza: no alle riprese che violano l’intimità e la dignità personale  

Il Garante ha sanzionato una residenza per persone cieche che avevano lamentato l’installazione di un sistema di sorveglianza in grado di riprenderli e registrarli anche nei momenti privati. Le immagini delle riprese erano proiettate sui monitor in prossimità della portineria e pertanto visibili anche da semplici visitatori, inoltre agli ospiti della struttura non era stata fornita un’adeguata informativa. Le finalità di sicurezza perseguite, secondo il Garante, potevano essere realizzate con modalità meno invasive. 

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No all’uso dei dati degli utenti di social network per finalità di marketing  

Il Garante privacy italiano ha sanzionato un’agenzia per aver inviato messaggi promozionali allo scopo di vendere servizi e prodotti agli utenti di un social network dedicato unicamente a trovare opportunità lavorative.  Secondo il Garante il fatto che i profili degli utenti siano pubblici non è sufficiente a giustificare l’invio di messaggi per finalità differenti da quelle del social network in oggetto e ha invitato l’agenzia ad adottare misure organizzative adeguate. 

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AI e Smart cities: è necessario garantire una maggiore protezione per i dati personali 

L’utilizzo dell’Intelligenza artificiale ha contribuito alla creazione delle città intelligenti, con cui è possibile migliorare la qualità della vita individuale e collettiva, ma allo stesso tempo può realizzarsi un divario sociale e discriminazione tra città e aree extra-urbane dello stesso territorio. In tale contesto la protezione dei dati delle persone fisiche è messa in pericolo dai rischi reputazionali dovuti alla condivisione e diffusione incontrollata dei dati, alle disparità dovute alle differenti opportunità di accesso ai dati, all’assenza di valori etici dei processi automatizzati. Per tali motivi è necessaria una cooperazione tra le istituzioni per regolamentare l’accesso e la condivisione delle informazioni personali connessi alle smart cities. 

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Smartphone con microfoni sempre attivi e app “rubadati”: l’indagine del Garante 

Il Garante privacy ha avviato un’indagine, in collaborazione con il Nucleo speciale privacy e frodi tecnologiche della Guardia di Finanza, sulle app più scaricate che utilizzano illecitamente i dati prevedendo nell’autorizzazione al download anche l’accesso al microfono del telefono. In questo modo agli utenti basta pronunciare parole inerenti ai propri interessi per ricevere pubblicità su prodotti e servizi in linea con i loro gusti o desideri. 

L’Autorità intende accertarsi che l’informativa resa agli utenti sia chiara e trasparente e che sia stato acquisito correttamente il loro consenso. 

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Droni in aree pubbliche: le istruttorie del Garante 

Il Garante per la protezione dei dati personali ha aperto plurime istruttorie al fine di approfondire alcuni elementi relativi al trattamento dei dati effettuato tramite droni da parte delle forze di polizia locale e per il monitoraggio di eventuali assembramenti incompatibili con le limitazioni previste dalla normativa Covid. Un’altra istruttoria è stata prevista per l’utilizzo dei droni su spiagge pubbliche al fine di rilevare la temperatura corporea dei bagnanti. L’Autorità intende acquisire e verificare le finalità perseguite, i tempi di conservazione delle immagini, la base giuridica e l’eventuale valutazione d’impatto sulla protezione dei dati prevista dalla normativa privacy. 

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